Presentazione dei tre numeri monografici della rivista «Sinestesie» Venerdì 14…
Sfuggente madrepatria
Presenza e assenza del paesaggio nella letteratura italiana della Grande Guerra
di Luigi Weber
Il libro è nato da un biennio di corsi universitari bolognesi e insieme dalle sollecitazioni ricevute, oltre che dai classici studi dedicati alla Grande Guerra, da autori e discipline diverse, dalla storia all’antropologia agli studi sui media e le culture visuali. Se la Grande Guerra ha avuto, dal Carso alle Alpi, un effetto devastante non solo sugli uomini ma anche sui paesaggi, e se i paesaggi, in primis le altissime quote, hanno imposto regole e sforzi inediti per combattere in ambienti così ostili, che cosa è passato, di tale impatto, nelle rappresentazioni letterarie? Che cosa diventa, nell’esperienza di reduci-scrittori come Stuparich, Alvaro, Soffici, Malaparte, Marinetti e altri, il paesaggio di quella guerra? Come si fa testo un territorio annichilito, ma soprattutto invisibile e inconoscibile? La Prima guerra mondiale ha più spesso cancellato che rappresentato il paesaggio in letteratura in conseguenza delle condizioni, mai prima date e mai più ripetute, di quel conflitto, e sempre la rappresentazione dei luoghi si è fatta estremamente problematica.
Sottotitolo: Presenza e assenza del paesaggio nella letteratura italiana della Grande Guerra
Autore: Luigi Weber
Anno: 2022
Pagine: 196
Isbn: 979-12-5496-025-7
Collana: Sagittario
Numero Collana: 6