Ludovico Di Breme: il primo romantico europeo in Italia

di Elena Rondena

Il passaggio da un’epoca a un’altra porta sempre con sé un delicato equilibrio di forze e movimenti che a volte cessano di esistere, a volte si integrano con altri, altre volte ancora sono completamente sostituiti. A posteriori emergono discussioni e dibattiti per capire un fenomeno e le sue cause, ma è evidente che la diffusione delle idee è possibile solo se vi sono una o più persone che fungono da punti di riferimento. Ludovico Arborio Gattinara dei marchesi di Breme rappresenta proprio quel centro che seppe coordinare e mettere in sinergia due secoli, un perno che favorì la loro compenetrazione. La Lombardia, e soprattutto Milano, ebbero un ruolo di forza trainante, nel passaggio tra I’IIluminismo settecentesco e la nascita del Romanticismo di primo Ottocento. La Milano capitale napoleonica, in particolare, non è solo un luogo importante per l’avvio del processo di unificazione nazionale, ma, in quegli anni, diviene anche un polo di attrazione di forze sociali e di gruppi intellettuali caratterizzati da un’ampia dialettica culturale e letteraria; essa si qualifica sia come capitale politica, sia come centro propulsore di cultura e di letteratura, il luogo in cui si vengono elaborando i fermenti che segnano la transizione dall’Illuminismo al Romanticismo. Ludovico di Breme, con la sua presenza intellettuale, fece in modo che la città lombarda diventasse un centro vivo e variegato, un crogiolo che accolse la recente eredità illuminista e la rielaborò, fino a trasformarla in ciò che darà vita di lì a poco al clima romantico, coniugato, fin dagli albori, in chiave nazionale e risorgimentale. Per questo motivo il bicentenario dalla sua morte nel 2020 offre l’occasione di rileggere innanzitutto i suoi scritti che rappresentano un materiale prezioso per conoscere la sua parabola esistenziale; l’ampio uso, in questo volume, dei suoi scambi epistolari, finora poco valorizzati, è il tentativo di ridar voce all’autore medesimo. Elena Rondena ripercorre la vita privata e letteraria di Ludovico Di Breme, mettendo in primo piano gli incontri personali e i luoghi che lo hanno reso l’uomo che è diventato. Si intende così dare rilievo alle tappe cruciali della sua esistenza, senza mai dimenticare il ruolo da lui ricoperto, quello cioè di trait d’union tra la Milano napoleonica e l’incipiente Romanticismo.

 

Sommario: Premessa. Work in progress. Capitolo primo. L’eredità illuminista: 1. I maestri: a. Il padre; b. L’abate di Caluso. 2. Tra Torino e Milano. Capitolo secondo. Un crocevia di idee: 1. Premessa. I prodromi dell’apertura europea; 2. I luoghi: Coppet, ‘casa Roma’, il palchetto alla Scala; 3. I compagni di strada: a. Primi rapporti milanesi; b. Amicizie femminili; c. Foscolo; d. Le anime del «Conciliatore». Capitolo terzo. Verso Manzoni: 1. Il pensiero dibremiano: a. Politica; b. Religione; c. Educazione; d. Letteratura, filosofia, lingua. 2. Tracce di un incontro tra due romantici: Di Breme e Manzoni; 3. Dal Romitorio di Sant’Ida ai Promessi sposi: a. Notizie preliminari sul Romitorio di Sant’Ida; b. Analogie manzoniane. Appendice. Cronologia della vita e delle opere. Bibliografia: 1. Scritti di Ludovico Di Breme; 2. Saggi critici su Ludovico Di Breme. Indice dei nomi.

 

Profilo biografico Elena Rondena

Elena Rondena è docente a contratto di Letteratura italiana presso il corso di Economia e gestione dei beni culturali dell’Interfacoltà Economia-Lettere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si è occupata a più riprese di letteratura della deportazione e della letteratura dell’esodo giuliano dalmata, intervenendo su questi temi in diversi convegni e pubblicando numerosi articoli. Ha pubblicato il volume: La letteratura concentrazionaria. Opere di autori italiani deportati sotto il nazifascismo, Novara, Interlinea, 2013.  A partire da un progetto di ricerca sulla Cultura e letteratura nella Milano napoleonica, portato avanti durante gli anni di assegno nella medesima università, ha pubblicato nel marzo 2020 una monografia su una figura cardine del primo Ottocento: Ludovico di Breme. Il primo romantico europeo in Italia, Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore 2020. Collabora con il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal 2004. È membro del Comitato scientifico della «Luziana» Rivista Internazionale di studi su Mario Luzi e dintorni, diretta da Paola Baioni, Paolo Andrea Mettel, Stefano Verdino. È impegnata nel Cantiere Corti che, dal 2016, ha promosso numerose iniziative, tra le quali l’istituzione di un Premio Internazionale Eugenio Corti, con lo scopo di promuovere la diffusione dello studio dello scrittore brianteo.

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