Metamorfosi del romanzo epistolare

Rivista «Letteratura e letterature» marzo-aprile 2026

Call for papers

 

Consideriamo le lettere – che arrivano all’ora di colazione, o alla sera, coi loro francobolli gialli e verdi, immortalati dal timbro. In effetti, nel vedere una propria lettera sul tavolino di un altro, ci si rende conto di come le nostre azioni si separino da noi, e ci divengano estranee.
Virginia Woolf, Jacob’s Room

Le parole di Woolf ben colgono il potenziale narrativo della forma epistolare, che sin dagli esordi della civiltà romanzesca occidentale di epoca moderna si configura come uno dei dispositivi privilegiati per raccontare vicende individuali, private e insieme di rilevanza universale. Nel Settecento, il romanzo epistolare si offre come luogo di rielaborazione discorsiva di trasformazioni che investono il nesso tra medium (se consideriamo il romanzo come tale), esperienza di lettura, e sviluppo di tecniche narrative. Se, da un lato, con diverse modalità a seconda dei contesti linguistici e nazionali in Europa, il romanzo epistolare si offre come spazio per le scritture dell’interiorità, soprattutto nella sua variante monologica, dall’altro, in quella polifonica si configura come laboratorio per l’articolazione di pluralità di voci e di punti di vista. Nella restituzione epistolare degli eventi, inoltre, si dà luogo a rappresentazioni sceniche parimenti distribuite fra molteplicità, dualità e singolarità: vuoi di forme della performatività culturale e sociale, vuoi del teatro intimo dei sentimenti, vuoi del rovello soggettivo.

Il prossimo numero «Letteratura e letterature» intende offrire uno spazio di confronto all’interno del quale riprendere alcuni snodi della riflessione critica sul romanzo epistolare ‘classico’ utili in particolare a interrogarsi sugli sviluppi più recenti del genere. Per le trasformazioni che investono il nesso tra media, fruizione ed emersione di nuove modalità narrative, è infatti indubbio che l’età contemporanea presenti condizioni in parte simili a quelle che favorirono lo sviluppo del romanzo epistolare in epoca moderna.

Invitiamo quindi a presentare proposte di contributi che si concentrino, per esempio, su:

  • metamorfosi materiali e funzionali della lettera all’interno del romanzo in ottica diacronica;
  • forme di interlocuzione contemporanee all’interno della narrazione;
  • tecniche narrative e mediali funzionali alla restituzione di nuove forme di epistolarità;
  • tecniche narrative e mediali funzionali alla restituzione di nuove forme di epistolarità;
  • tecniche narrative e mediali funzionali alla restituzione di nuove forme di epistolarità;

Le proposte (abstract di circa 300 parole accompagnato da breve nota biografica) dovranno essere inviate entro il 25 febbraio 2025 a Stefano Ballerio (stefano.ballerio@unimi.it) o a Edoardo Esposito (edoardo.esposito@unimi.it). La notifica dell’accettazione della proposta verrà inviata entro il 9 marzo e i contributi (lunghezza massima 6.000 parole, ossia 40.000 battute spazi inclusi) dovranno essere inviati entro il 15 settembre.

La pubblicazione del numero è prevista per marzo-aprile del 2026.

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