RELIGIONI LETTERARIE (II)

RIVOLTO A: docenti, ricercatori e dottorandi
QUANDO: 26-27 aprile 2023
DOVE: Varsavia, Dipartimento di Italianistica
LINGUA DEL CONVEGNO: italiano/inglese
POSSIBILI AMBITI TEMATICI INCLUDONO (MA NON SI LIMITANO A):
- Secolarizzazione, post-secolarizzazione, de-secolarizzazione
- Fine del postmodernismo / ritorno alla realtà
- Letteratura/cinema e verità
- Lo scrittore-profeta
- Rappresentazioni delle istituzioni religiose e del clero; del pluralismo religioso
- Opposizione alla religione / spiritualità
- Fondamentalismo religioso
- La morale, l’etica: immagini del bene e del male
- Spiritualità, fedi personali, religione e impegno
- Spiritualità, fedi personali, religione e identità – culturale, individuale,
di genere, sessuale e nazionale
- La donna e la fede, dentro e fuori dalle istituzioni religiose
KEYNOTE SPEAKERS:
● Clodagh Brook
● Aldo Nove
● Enzo Pace
COMITATO SCIENTIFICO: Clodagh Brook (Trinity College Dublino), Monica Jansen (Università di Utrecht), Enzo Pace (Università degli Studi di Padova), Hanna Serkowska (Università di Varsavia), Maria Bonaria Urban (Reale istituto neerlandese di Roma - KNIR), Marco Zonch (Università di Varsavia)
COMITATO ORGANIZZATIVO: Marco Zonch (Università di Varsavia), Hanna Serkowska (Università di Varsavia)

 

INVITO A CONTRIBUIRE
Le opere letterarie e cinematografiche italiane degli ultimi venti o trent’anni, molto di frequente, non possono essere interpretate facendo ricorso al solo vocabolario del materialismo. Le popolano infatti rinascite e iniziazioni, fedi, spiritualità e mistiche dalle provenienze più diverse a cui finiscono per venir assegnati ruoli di primo piano. Spesso, cioè, fedi e spiritualità non vengono utilizzate per “colorare” un ambiente o un personaggio ma occupano il centro della scena, fanno da motore alla narrazione; compaiono indifferenti alle gerarchie e alle distinzioni highbrow, lowbrow e middlebrow.
Questo stato delle cose può, forse, non destare sorpresa e venir inteso alternativamente come l’effetto, o come il modo in cui la produzione culturale partecipa a uno dei maggiori cambiamenti avvenuti in Occidente nel corso degli ultimi decenni: la ricomparsa della religione. Potremmo anzi dire che il secolo apertosi con l’annuncio nietzschiano, con l’Entzauberung weberiana e, più in generale, con l’idea che la religione sarebbe presto scomparsa, contro ogni aspettativa si chiude spirituale. «Il fatto è», scriveva Gianni Vattimo, che con «la “fine della modernità”» sembrano venir meno anche tutte «le ragioni filosofiche per essere atei, o comunque per rifiutare la religione» (Credere di credere, 17-18). Che si condividano o meno queste posizioni, che si scelga la desecularization di Peter Berger, la Secular Age di Charles Taylor, la lettura di Jürgen Habermas, di Colin Campbell o di altri ancora, con Ulrich Beck possiamo dire che è «ormai diventato quasi una banalità sostenere che […] [in Occidente] si sia in presenza di una nuova cultura spirituale» (Ulrich Beck, Il Dio personale, 33).
La recente produzione letteraria e cinematografica, come detto, sembra partecipare a queste trasformazioni con modalità di cui bisognerebbe discutere. Tuttavia, a dispetto della centralità del “problema religioso”, rare sono state le occasioni in cui ad esso gli italianisti hanno concesso spazio. È dunque proprio in risposta a questa marginalità, non commisurata al peso contemporaneo del problema, che è per iniziativa di Marco Zonch è nato Religioni letterarie. La prima edizione del convegno, svoltosi nel 2018, ambiva a proporsi come luogo d’incontro aperto a coloro che si occupavano di letteratura e religione, in senso ampio, con l’obiettivo di far emergere un quadro complessivo di prospettive critiche e autori. Il dialogo apertosi là è poi fruttuosamente proseguito con la pubblicazione di un numero di «Incontri. Rivista europea di studi italiani», curato da Marco Zonch e intitolato Religioni letterarie, una via alternativa al contemporaneo?, a cui hanno contribuito Michele Bordoni, Monica Jansen ed Enzo Pace. Poi durante un seminario di ricerca, organizzato da Clodagh Brook, Monica Jansen e Maria Bonaria Urban, svoltosi nel 2022 a Roma presso il Reale Istituto Neerlandese (Transnational Perspectives on Post-Secular Italy: Arts, Media and Religion) in cui si è discusso anche di cinema e arti visive.
A questa seconda edizione di Religioni letterarie si invita dunque a partecipare chi si occupa del “problema religioso” dalla prospettiva degli Italian Studies, ma anche da quella della sociologia e della filosofia. Più in generale, a essere incoraggiata è l’interdisciplinarietà, intesa qui, empiricamente, come una forma di studio che si avvale di strumenti o di risultati provenienti da settori diversi da quello di afferenza. Religioni letterarie mira insomma, ancora una volta, a proporsi come luogo
d’incontro in cui discutere uno degli elementi che più in profondità sembrano caratterizzare la produzione culturale contemporanea: la comparsa di visioni, mondi, simboli e idee non descrivibili con il vocabolario del materialismo.
Istruzioni per l’invio delle proposte:
Le proposte di relazione, composte da un breve abstract in lingua italiana e inglese (di non oltre 350 parole, comprensive di note e indicazioni bibliografiche), da un breve CV e dall’indicazione della sezione alla quale si intende partecipare, dovranno essere fatte pervenire in formato .doc al seguente indirizzo di posta elettronica entro e non oltre il 31-01-2023: religioni.letterarie@gmail.com. Sarà data comunicazione della decisione entro il 28-02-2023. I partecipanti saranno tenuti a versare una quota partecipativa di 50 Euro.

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