Libri per tutti: L'Italia della divulgazione dall'Unità al nuovo secolo

Libri per tutti: L'Italia della divulgazione dall'Unità al nuovo secolo

Edizione: Laterza, 2018

Collana: Storia e Società

ISBN:   9788858127889

 

Subito dopo l’Unità molti intellettuali e studiosi, veri e propri campioni della divulgazione, si impegnano a diffondere il sapere oltre la tradizionale cerchia degli aristocratici, interpretando al meglio la lezione elaborata dalla cultura illuminista. Questo libro ricostruisce la storia di una straordinaria stagione della cultura italiana. L'opera Fatta l’Italia, si sa, bisognava ‘fare gli italiani’: a questo scopo si adoperano, nei decenni immediatamente successivi all’unificazione della penisola, intellettuali che vogliono ‘insegnare a fare’, diffondere una cultura nuova e laica e, in buona sostanza, incidere nella società più di quanto facciano i letterati ‘puri’. Si tratta di intellettuali oggi quasi dimenticati ma famosissimi all’epoca: il medico-antropologo Paolo Mantegazza, i naturalisti Antonio Stoppani e Michele Lessona (l’autore del proverbiale Volere è potere), Giuseppe Colombo, ingegnere, e Luigi Vittorio Bertarelli, che fonda nel 1894 il Touring Club Italiano. In comune hanno una formazione tecnico-scientifica, un’indiscussa fama internazionale fra gli studiosi dei rispettivi campi di ricerca, ma anche una straordinaria popolarità, grazie a opere divulgative di successo. Al punto che quando nel 1906 Egidio Galbani lancia il formaggio destinato a diventare un simbolo dell’Italia nel mondo lo chiama ‘Bel Paese’, il titolo del bestseller di Stoppani, il cui ritratto figura sull’etichetta! Personaggi abilissimi nel proporsi al pubblico – fascinosi conferenzieri e instancabili ‘operatori culturali’ a tutto campo – questi scrittori vivono e lavorano prevalentemente tra Milano e Torino, le città più moderne della penisola. Si diffondono grazie a loro nuovi generi editoriali: dal manuale (leader nel settore è il milanese Hoepli) alla guida turistica (il T.C.I. sbaraglia la concorrenza), dall’almanacco popolare al romanzo (qui campione imbattuto è l’abilissimo sceneggiatore dell’informazione Emilio Salgari), senza dimenticare la cronaca, sia nera sia giudiziaria, seguitissima. I nuovi scrittori si impegnano nelle istituzioni ai più alti livelli – nell’università, nei comuni, al parlamento – contribuendo a formare una moderna e aggiornata opinione pubblica nazionale. Un’impresa purtroppo destinata a essere abbandonata con il nuovo secolo.

 

Luca Clerici insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Si occupa di autori, testi e generi degli ultimi tre secoli, concentrandosi sia sui protagonisti della letteratura istituzionale sia sulla produzione popolare e di massa. Ha studiato la cultura della divulgazione e l’editoria libraria dal Settecento a oggi e ha collaborato con riviste e quotidiani. Tra le sue pubblicazioni: Il romanzo italiano del Settecento. Il caso Chiari (Marsilio 1997, Premio Amantea); Il viaggiatore meravigliato. Italiani in Italia (1714-1996) (il Saggiatore 1999, Premio Chiavari); Apparizione e visione. Vita e opere di Anna Maria Ortese (Mondadori 2002, Premio Elsa Morante e Premio Brancati); Scrittori italiani di viaggio 1700-1861 (Mondadori 2008, Premio Città di Gaeta); Scrittori italiani di viaggio 1861-2000 (Mondadori 2013).

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