Giuseppe Pontiggia: a vent’anni dalla scomparsa

Giuseppe Pontiggia: a vent’anni dalla scomparsa

CONVEGNO INTERNAZIONALE

University College Dublin, 31 agosto – 1 settembre 2023

 

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Giuseppe Pontiggia (1934-2003) è stato uno dei più importanti scrittori italiani del secondo Novecento. Autore di cinque romanzi, numerosi racconti e raccolte di saggi, ha coniugato una scrittura letteraria improntata alla comunicatività e alla ricerca di uno stile semplice (Testa, 1997) con un vivo dialogo con la tradizione classica greco-latina e del romanzo moderno. Pontiggia è stato uno fra i primi in Italia a riconoscere e promuovere un’idea della tecnica letteraria come strumento di apertura e sviluppo del campo espressivo di un autore. Operava in lui, in opposizione alla tradizione estetica crociana, la lettura del fondamentale The Twentieth Century Novel: Studies in Technique di Joseph Warren Beach (1932), apparso in italiano nel 1948 e discusso da Pontiggia già nella tesi di laurea del 1959 su Italo Svevo, recentemente ripubblicata con un’introduzione di Daniela Marcheschi (Pontiggia, 2017). A partire dal primo romanzo breve La morte in banca (1959), Pontiggia consoliderà uno stile sorvegliato e limpido, contrassegnato dalla brevità e dall’uso sapiente della retorica classica, nonché quello sperimentalismo delle forme che caratterizzerà tutti i suoi lavori successivi, dal prosimetro L’arte della fuga (1968; 1990), ai tre romanzi d’indagine Il giocatore invisibile (1978), Il raggio d’ombra (1983; 1988) e La grande sera (1989; 1995), alle biografie finzionali di Vite di uomini non illustri (1993), fino al fortunato Nati due volte (2000). Pontiggia, inoltre, è stato una figura di primo piano nel mondo editoriale, avendo lavorato per trent’anni come consulente sia per Adelphi che per Mondadori, e uno dei primi intellettuali a dedicarsi, a partire dal 1985, ai corsi di scrittura creativa, importando in Italia un modello già consolidato all’estero da decenni.

Oltre agli studi pluridecennali sull’Autore condotti da Daniela Marcheschi, confluiti nella curatela del Meridiano Mondadori dedicato a Pontiggia (2004) e in numerose altre pubblicazioni, negli ultimi vent’anni ulteriori contributi critici (es.: Maccari, 2003; Bellardi, 2014) hanno sintetizzato il profilo letterario dell’Autore mettendone in luce la rigorosa ricerca linguistica e la singolare compenetrazione di classicità e sperimentalismo nelle forme letterarie da lui praticate. A questi studi si aggiungono le conversazioni con l’Autore di Rossana Dedola pubblicate nel 2014 e gli Atti dei convegni (Ruozzi, ed., 2006; Marcheschi, ed., 2009; Cadioli et al., eds., 2015) che danno conto del continuo interesse per la produzione pontiggiana. Studi più recenti come quelli di Giovanna De Luca (2008) e Giulio Iacoli (2019) hanno evidenziato le problematiche legate ad alcuni adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, nonché le consonanze tematiche con il cinema di Ingmar Bergman (Bellardi, 2019; 2021). Un altro filone di ricerca ha attinto ai materiali dell’imponente fondo librario (ora catalogato alla BEIC di Milano) che comprende circa 36.000 volumi, le carte preparatorie, le lettere e le note editoriali. Il volume di Laura Cannavacciuolo, Lavorare nella contemporaneità. Giuseppe Pontiggia lettore (2020) è solo l’ultimo di questa serie. Infine, alcune pubblicazioni postume hanno ravvivato gli studi pontiggiani con nuovi materiali: Dentro la sera. Conversazioni sullo scrivere (2016); Le parole necessarie. Tecniche della scrittura e utopia della lettura (2018) e Per scrivere bene imparate a nuotare. Trentasette lezioni di scrittura (2020) riconfermano la centralità del pensiero di Pontiggia sulla lingua, sulle tecniche letterarie, e sul valore dei classici.

A vent’anni dalla scomparsa di Giuseppe Pontiggia, il convegno si propone di celebrarne la figura intellettuale, elaborare nuovi percorsi critici, e rilanciarne gli studi nel mondo anglofono dove l’Autore è ancora relativamente poco conosciuto. Si incoraggiano, in particolare, proposte in italiano o in inglese con un taglio comparativo o che si inseriscano nei seguenti filoni di indagine:

• Pontiggia e i classici antichi, a partire da Cicerone, Cesare, Seneca, Lucano, Plutarco, Orazio, Ausonio, ecc.
• Pontiggia e i classici moderni, a partire dagli autori più centrali per la sua formazione, come Manzoni, Dickens, Flaubert, Hemingway, Kafka, Svevo, Čechov, Joyce, ma anche Pirandello, Kraus, Broch e Daumal, ecc.
• L’idea di classico in Pontiggia, le potenzialità della retorica classica
• La scrittura letteraria breve, l’aforisma
• Lo stile saggistico di Pontiggia
• Pontiggia e la teoria letteraria angloamericana (es.: E.M. Forster, T.S. Eliot, J.W. Beach, W. Booth)
• Pontiggia e il pensiero di John Dewey
• I rapporti con il verri e con il Gruppo 63
• Pontiggia e il racconto postmoderno
• Pontiggia e le scuole di scrittura creativa
• Pontiggia editor
• La biblioteca di Pontiggia
• Insegnare italiano con Pontiggia
• Tradurre Pontiggia
• I temi centrali in Pontiggia: la morte esistenziale e la rinascita; essere uomini e donne comuni; il linguaggio autoritario; la disabilità, gli scacchi, ecc.
• L’influenza di Pontiggia su autori e autrici contemporanei/e
• La musica, il cinema, l’arte in Pontiggia

Gli studiosi e le studiose interessati possono inviare un abstract (circa 250 parole) e una nota
biografica (100 parole) in formato Word all’indirizzo email ventennale.pontiggia@gmail.com entro il 15 marzo 2023. Le proposte saranno valutate entro il 15 aprile 2023. L’iscrizione al convegno è subordinata al pagamento di una piccola quota di partecipazione per coprire parte dei costi di catering.

Keynote speakers:
Giorgio Ficara (Università di Torino)
Daniela Marcheschi (CEG-Universidade Aberta)

Comitato organizzativo:
Marco Bellardi (University College Dublin)
Bianca Rita Cataldi (University College Dublin)

Comitato scientifico:
Marco Bellardi (UCD), François Bouchard (Université de Tours), Igor Candido (Trinity College
Dublin), Bianca Rita Cataldi (UCD), Cristiana De Santis (Università di Bologna), Giorgio Ficara
(Università di Torino), Giulio Iacoli (Università di Parma), Daniela Marcheschi (CEGUniversidade
Aberta), Raffaello Palumbo Mosca (Università di Torino)