InterArtes: Ipertestualità mimetica tra riscritture e continuazioni allografe 

 InterArtes: Ipertestualità mimetica tra riscritture e continuazioni allografe 

Call for papers destinata alla pubblicazione di un volume di studi sul fenomeno della riscrittura, all’interno del progetto Dipartimentale dell’Università Iulm intitolato InterArtes: Ipertestualità mimetica tra riscritture e continuazioni allografe. Il progetto, per sua natura interdisciplinare, annovera fra i suoi aderenti i docenti Iulm di 10 gruppi disciplinari diversi, a cui si aggiungono i docenti delle altre università italiane (Milano Statale, Bologna, Macerata, Pisa, Trento, Varese) ed estere (Madrid, Parigi, Clermont-Ferrand).

Osservazione del mondo editoriale 

Negli ultimi decenni si vanno moltiplicando le pubblicazioni ascrivibili all’ambito della transtestualità, come reimpiego consapevole di tematiche e soggetti. La pratica, del tutto normale tra il Seicento e il Settecento, si era interrotta in epoca romantica, ma ha ripreso in seguito in modo dirompente fino a diventare, oggi, una vera e propria moda che si esprime non solo all’interno della letteratura, ma travalica i generi e le espressioni artistiche. Al fine di esaminarne gli esiti, mettendone in luce i più interessanti, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Iulm di Milano ha dato avvio lo scorso giugno a un progetto intitolato «Interartes: ipertestualità mimetica tra riscritture e continuazioni allografe» (breve descrizione sulla pagina Iulm dedicata: http://www.iulm.it/wps/wcm/connect/iulmit/iulm-it/ricerca/progetti-di-ri…).

La critica. Stato dell’arte 

Fra le tendenze critiche che hanno caratterizzato la riflessione letteraria dalla metà degli anni ’80 a oggi, due, antitetiche fra loro, sono da considerare per questo progetto: il postmodernismo, pur in fase di esaurimento, e la formazione del canone. Se da un lato il postmodernismo ha reso evidente che nessuna opera artistica è a sé, ma assume un senso in relazione a una serie di altri testi, da cui trae la linfa vitale per creare la propria unicità, dall’altro le numerose riflessioni intorno al concetto di canone letterario, prodotte dagli anni ’90 a oggi, vanno proprio a valutare, e selezionare, con le inevitabili esclusioni, una serie di opere di cui si mette in evidenza il “valore” (concetto assai discusso, naturalmente) e la singolarità.

Lo studio della letteratura, e delle espressioni artistiche in genere, «di secondo grado» non può prescindere da queste due tendenze critiche. Nei suoi fondamenti narratologici esso è stato affrontato da Genette che, con Palimpsestes (1982), fornisce il quadro teorico di partenza. I numerosi esempi su cui Genette si basa per la formulazione delle sue categorie risalgono all’antichità omerica e (relativamente al campo che ci interessa, da lui affrontato nei capp. 27-39), si fermano agli anni ’60 del Novecento, ben prima, dunque, dell’affermarsi di una moda che si esprime in campo letterario certamente, ma anche cinematografico, televisivo, musicale, ludico.

Le ricerche successive si sono concentrate soprattutto sull’intertestualità, intesa come tessuto citazionale del testo letterario. La bibliografia critica non è altrettanto ricca sul fronte della riscrittura, anche se è in corso di rapido arricchimento come mostra lo studio di Richard Saint-Gelais, Fictions transfuges, Seuil, 2011.

Delimitazione del campo d’indagine 

Se l’ambito della transtestualità è già ampiamente studiato nella sua accezione relativa all’intertestualità tout court, che sarà dunque esclusa, restano ancora ampi margini di indagine per la parte costituita dal reimpiego consapevole di tematiche e soggetti, chiamata da Genette “ipertestualità mimetica”. Richard Saint-Gelais parla di “transfictionnalité” laddove gli elementi di una data fiction vengono ripresi in più di un testo.

Per circoscrivere il tema, e declinarlo in un campo che abbia una sua organicità, verranno considerate solo le opere dal 1970 ad oggi, ed esclusi i pastiches e le parodie per privilegiare tre settori ben definiti all’interno della macrocategoria degli ipertesti mimetici allografi:

1. Le riscritture, ossia il reimpiego consapevole di tematiche e soggetti, in una relazione con l’ipotesto che non si limita alla semplice allusione. Alla categoria vanno ascritte anche le letture contrappuntistiche.

2. Le suites e le continuazioni, cioè la ripresa di tematiche e personaggi che vanno a costituire l’ossatura di una nuova opera. Dalle fanfiction alle serie, spesso lo scopo degli spin off è lo sfruttamento della popolarità dell’ipotesto, anche se alcune pubblicazioni recenti da parte di autori non secondari forse meritano uno sguardo meno superficiale di quello che le liquida come epigoni senza valore. Le continuazioni, che si innestano all’ipotesto come variazioni prolettiche, analettiche, ellittiche e parallettiche possono essere raggruppate in due categorie:

a. Opere che intendono conferire un finale diverso rispetto all’originale;

b. Opere che portano a compimento un epitesto incompiuto

3. Le trasposizioni in o da altre arti (poesie-quadri, poemi sinfonici-narrazioni, film-opere letterarie, fumetti che ripensano i classici). Si parla in questo caso di ripresa e continuazione intersemiotica o intermediale.

4. Un settore delle trasposizioni intersemiotiche è anche quello dei videogiochi, molti dei quali usano pattern narrativi ricalcati sui grandi classici.

Ciò che deve presiedere alla scelta dell’opera sulla quale indagare è il criterio di riconoscibilità immediata dell’ipotesto nell’ipertesto: grazie alla ripresa del soggetto, dei personaggi o del pattern narrativo oppure perché il debito viene esplicitamente dichiarato nel paratesto.

Ognuna di queste categorie che concernono lo spostamento aprono alla necessità di approfondire livelli diversi:

– testuale

– socio-culturale

– enciclopedico, nella misura in cui questa tipologia di prodotto non solo sfrutta, ma ha bisogno di un’estensione di rimandi continua e costante

– editoriale (il canale editoriale attraverso cui viene diffusa l’opera dialoga con un sistema complesso)

– economico produttivo

Verranno prese in considerazione le proposte che verteranno su: 

1. La configurazione del fenomeno sotto il profilo teorico, sulla linea di continuità delle ricerche di Genette ma al di là della stretta osservanza narratologica, almeno secondo le categorie stabilite da Genette all’inizio degli anni ’80, che non è sufficiente a dar conto di esiti artistici non esclusivamente testuali. 

2. La mappatura delle poetiche che hanno affrontato esplicitamente il tema e delle modalità adottate che travalicano la formalizzazione di Genette, ormai insufficiente a saturarne le tipologie. 

3. Gli studi applicativi sull’argomento. 

Tempistiche

Le proposte (lunghezza max 500 parole) dovranno pervenire entro il 31 marzo 2018 al seguente indirizzo e-mail interartes.iulm@gmail.com complete di una bibliografia di riferimento e di una breve biografia dell’autore (150 parole). Si accettano proposta in italiano, francese, inglese, spagnolo.

L’accettazione della proposta verrà comunicata entro aprile 2018.

Gli articoli definitivi (lunghezza massima 30.000 battute spazi inclusi) dovranno pervenire alla proponente del progetto entro fine novembre 2018 e saranno sottoposti a peer review.

Il volume verrà pubblicato entro maggio 2019 e sarà oggetto di una presentazione durante una serata musical-letteraria prevista nel mese di maggio 2019.

Il referente del progetto è la prof. Laura Brignoli (laura.brignoli@iulm.it)

Organizzatori del Comitato scientifico:

Silvia Albertazzi (silvia.albertazzi@unibo.it) Paolo Proietti (paolo.proietti@iulm.it) Rémy Poignault (remy.poignault@uca.fr)

Indirizzo postale: 

Università Iulm, via Carlo Bo 1, 20143 Milano