Contronarrazioni

Contronarrazioni

Il racconto del potere nella modernità letteraria

 

Care Colleghe, cari Colleghi,

Il Convegno annuale della MOD Contronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria (previsto per i giorni 18-20 giugno 2020, Roma, Università “La Sapienza” e “RomaTre”) è stato spostato al 17-19 giugno 2021. La struttura e l’organizzazione del Convegno rimangono gli stessi.
La nuova scadenza per l’invio delle proposte di comunicazione per le sessioni parallele è fissata al 15 aprile 2021.
Qualora voleste modificare o ritirare l’abstract già inviato siete pregati di farlo entro questa data.
Vi invitiamo inoltre a consultare il sito della MOD per essere costantemente aggiornati sulle novità riguardanti il Convegno.
Un carissimo saluto da parte del
Direttivo MOD, del suo Presidente e del suo Segretario

17-19 giugno 2021 – Roma «La Sapienza» e Roma Tre

Sarà possibile assistere in diretta streaming alle sessioni plenarie del convegno e all’assemblea dei soci sul canale: https://www.youtube.com/channel/UCruCKuu8qLjlJcW-btla2TQ

 

Programma

Programma parallele

Vademecum per i soci

Guida al voto

 

Il binomio letteratura-potere, nel corso di tutte le epoche storiche, ha avuto una significativa evoluzione nel panorama letterario italiano, soprattutto considerando la frammentaria storia del nostro Paese, dove letterati e intellettuali hanno svolto, in più occasioni, il ruolo di coscienza critica e collante identitario. Mai come nel Novecento e nel nuovo Millennio, le scritture liriche, critiche e romanzesche si orientano verso una contestazione delle logiche del potere per seguire una vocazione alla denuncia e alla contestazione.

Numerosi i riferimenti critici che permettono di contestualizzare il discorso culturale sul potere e sulle sue molteplici declinazioni di carattere fortemente trasversale e interdisciplinare: dal pensiero di Michel Foucault (rapporto tra potere e sapere, tra potere e verità) a quello di Jürgen Habermas (spazio pubblico, agire comunicativo, ruolo dell’opinione pubblica, formazione del pubblico); dagli studi di Paul Ricoeur alle teorie di Martin Heidegger e Ludwig Wittgenstein, agli studi di Guy Debord (in particolare la funzione dello spettacolo nelle società moderne) o anche di Stuart Hall (rapporto tra potere e cultura, ruolo attivo dei destinatari dei messaggi mediali) e di Paul Lazarsfeld e Elihu Katz (il potere come sistema di influenze nell’indagine sugli effetti sociali dei mass-media).

Nella modernità letteraria lo spazio e la riflessione che scrittori e intellettuali (da Pirandello a Tomasi di Lampedusa a Sciascia, da Matilde Serao a Anna Banti, ma anche Primo Levi, Pasolini, Morante, Fortini, Volponi, Sanguineti, fino a Saviano e Ferrante; per citare solo alcuni dei nomi possibili) dedicano all’interpretazione e al racconto dei mutevoli volti del potere diventa sempre più ampio. In quest’ottica, riflettere sulle declinazioni del potere vuol dire individuare nuovi criteri interpretativi nell’ambito della nostra disciplina per ripensare la modernità, a partire dalle profonde implicazioni del tema nella cultura e nella letteratura contemporanea.

 

Verranno accolte proposte di comunicazione per i seguenti panel:

  1. Potere e contropotere

Il panel intende indagare la dialettica tra potere e contropotere con un focus ampio, declinando il tema sia come presenza nel testo di rimandi ad una dichiarata opposizione politico-culturale allo status quo, al sistema e/o alle istituzioni, sia in termini metaforici come condizione di ribellione e rifiuto. Le forme assunte nel corso del tempo dalla rappresentazione della relazione col potere sono complesse ed esprimono, in modo implicito o esplicito, consenso e dissenso, accettazione e conflitto, adesione e antagonismo mediante l’assunzione di codici linguistici, scelte testuali e stili comunicativi diversi. Il panel è dedicato ad interventi che affrontino il tema della dialettica tra potere e contropotere a livello testuale o che analizzino opere o biografie intellettuali proponendo una rilettura documentaria originale del rapporto letteratura-società in alcuni momenti o fasi della cultura otto-novecentesca.

  1. Potere e controllo sociale

I recenti sviluppi degli studi culturali, globali e postcoloniali hanno dedicato uno spazio sempre maggiore al tema del conflitto ed ai processi ad esso connessi. Le dinamiche tra potere e controllo sociale sono al centro di narrazioni che, necessariamente trasversali, toccano diversi aspetti e questioni della contemporaneità: identità/cultura, potere e giornalismo, influenza dei media, censura/propaganda.

  1. Politica, Stato e potere centrale

La prima definizione di “politica” (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine “polis” (la città, la comunità dei cittadini). Il panel intende indagare le forme letterarie del rapporto pubblico/privato, bene comune/bene privato tramite la lente della politica. Al confine tra politica e letteratura molte esperienze hanno demolito l’idea di Potere unico e immutabile, dalle avanguardie alle neoavanguardie, ridefinendo gli equilibri tra politica e letteratura.

  1. Testualità, le forme del controllo e del conflitto

Nella rappresentazione del potere e del conflitto, si profila centrale la prospettiva linguistica, sulla cui base indagare i testi letterari in dialogo con le forme politico-culturali. La crescente consapevolezza, da parte dell’intellettuale moderno, della sovranazionalità della cultura, ha prodotto l’abbattimento di ogni frontiera culturale e, al contempo, la fruizione di altre lingue e altri modelli culturali.

  1. Utopie e ucronie

Il legame tra utopia (nessun luogo) e ucronia (nessun tempo) spinge a riflettere sull’immaginario contemporaneo in cerca di nuove e inedite forme di racconto. La contestazione del potere porta infatti a ridefinire lo slancio a realizzare sulla pagina nuovi modelli. Dal fantastico alla fantascienza fino al postumanesimo e alle narrazioni ibride più recenti, i testi disegnano e attualizzano futuri scenari e contesti astratti.

  1. Potere e gender

Le questioni di genere, discusse dalla più recente critica, hanno contribuito a ridefinire il campo complesso e conflittuale non solo dell’identità ma anche della relazione. Il “genere” inteso dunque come una costruzione sociale e culturale permette di declinare il tema del potere tramite una prospettiva particolare che guarda ai testi e alle narrazioni come parte di un discorso culturale più complesso.

  1. Controculture giovanili

Le controculture sono state, in periodi diversi e con caratteristiche ogni volta differenti, l’espressione culturale di alcune componenti minoritarie della società capaci di una forte contestazione rispetto alla visione del mondo e agli stili di vita predominanti. Gli anni Sessanta e Settanta hanno avuto in questo senso un ruolo centrale e dirompente.

  1. Consenso, conformismo, pubblicità

Nell’era della rivoluzione digitale i media e, soprattutto, i nuovi media stanno completamente trasformando i concetti stessi di narrazione e di comunicazione. Tali trasformazioni riguardano molti ambiti, dalla scrittura sul Web alla pubblicità, alla diffusione di nuovi generi fortemente ibridi e trasversali.

  1. Didattica delle contronarrazioni

Nella sessione della “Mod per la Scuola”, rivolta in primo luogo agli insegnanti d’italiano della secondaria, il tema generale del convegno verrà declinato in chiave didattica, con attenzione tanto ai risvolti pedagogici e metodologici quanto alle concrete applicazioni operative. Si potrebbero approfondire, ad esempio, gli aspetti narratologici e/o ideologici del punto di vista, i presupposti identitari, i rapporti tra fiction e non fiction (o tra storia e invenzione), i generi letterari delle contronarrazioni, il potere che passa attraverso l’uso ideologico, autoritario e discriminatorio delle parole e, per converso, l’adozione di markers linguistici e retorici specifici della critica e della contestazione. Si suggerisce di dare un’interpretazione estensiva del concetto di contronarrazione, assumendola come categoria fondante della modernità letteraria, come critica di tutte le forme di potere, di sperequazione, di sfruttamento, di repressione e di violenza sociale e di genere, compresi i miti, i falsi idoli, i pregiudizi, il conformismo e l’alienazione. A tal fine, potranno essere oggetto di riflessione, fra l’altro, sempre in prospettiva didattica, i romanzi della controstoria, che rileggono le vicende storiche (Risorgimento, colonialismo, genocidi ecc.) dal punto di vista dei vinti, la rappresentazione anti-idillica del mondo contadino non meno che degli ambienti urbani, la letteratura di fabbrica, il romanzo apocalittico, la satira politica e le opere di denuncia, la letteratura della contestazione e le utopie, le contronarrazioni delle disuguaglianze di genere e dell’emancipazione femminile, il romanzo di formazione novecentesco, la letteratura migrante e delle minoranze.

 

INFORMAZIONI

Le proposte di intervento (max. 1200 battute), accompagnate da un brevissimo profilo biografico (max. 600 battute), dovranno pervenire all’indirizzo convegnomodroma2020@gmail.com entro il 15 aprile 2021. La conferma di accettazione seguirà dopo circa 15 giorni.

 

Sedi del Convegno

Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, “Sapienza Università di Roma”, Piazzale Aldo Moro 5

Scuola di Lettere Filosofia Lingue, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli studi “Roma Tre”, via Ostiense 234